domenica 20 gennaio 2008
venerdì 18 gennaio 2008
Contratto metalmeccanici
Il contrattova rinnovato. I salari garantiti
di Andrea Podestani (Bresciaoggi 18 gennaio 2008)
Rinnovare il contratto dei metalmeccanici, puntando alla detassazione dei relativi aumenti salariali per arrivare a manovre più decise: diminuzione della prima aliquota Irpef, dal 23 al 20%, restituzione del «fiscal drag» e controllo serrato su prezzi e tariffe. Queste le manovre da attuare subito, secondo i rappresentanti provinciali de «La Sinistra - l’Arcobaleno», per intervenire e sostenere il potere d’ acquisto di migliaia di lavoratori: un problema di forte attualità anche a Brescia, come dimostrato «dalla massiccia adesione registrata negli ultimi scioperi», e sottolineato sia dal segretario provinciale dei Comunisti italiani, Carlo Colosini, quanto dai rappresentanti di Sinistra Democratica - la coordinatrice Cristiana Manenti e il consigliere regionale Arturo Squassina - da Giannarosa Baresi (segretario provinciale di Rifondazione Comunista), e Paolo Mori dei Verdi. «Auspichiamo la chiusura della vertenza sul contratto in tempi brevi e con nuove garanzie per i lavoratori - hanno auspicato congiuntamente durante un incontro con la stampa - rivendicando un aumento per la categoria di 70 euro netti al mese: una cifra irrisoria - secondo Giannarosa Baresi - se paragonata al milionario stipendio del presidente di Confindustria, che percepisce 60 euro al secondo». Nessuna condivisione, quindi, delle posizioni di Confindustria, la cui unica risposta alle sollecitazioni si concretizzerebbe, per Arturo Squassina, «nell’aumento del cuneo fiscale, per poter incrementare ulteriormente i profitti delle imprese. La proposta degli industriali - sempre secondo Squassina - è volta a scardinare il contratto nazionale, un atto "d’imperio" che rimanda alla situazione del 1984, quando si decise di punto in bianco di togliere la scala mobile». La perdita di potere dei salari - ha detto Cristiana Manenti - va di pari passo con la diminuzione dei profitti d’impresa e con un aumento di quelli delle rendite finanziarie», per cui «si deve tornare una lotta di classe - per Carlo Colosini - contro la compressione dei salari e dei diritti».
Rinnovare il contratto dei metalmeccanici, puntando alla detassazione dei relativi aumenti salariali per arrivare a manovre più decise: diminuzione della prima aliquota Irpef, dal 23 al 20%, restituzione del «fiscal drag» e controllo serrato su prezzi e tariffe. Queste le manovre da attuare subito, secondo i rappresentanti provinciali de «La Sinistra - l’Arcobaleno», per intervenire e sostenere il potere d’ acquisto di migliaia di lavoratori: un problema di forte attualità anche a Brescia, come dimostrato «dalla massiccia adesione registrata negli ultimi scioperi», e sottolineato sia dal segretario provinciale dei Comunisti italiani, Carlo Colosini, quanto dai rappresentanti di Sinistra Democratica - la coordinatrice Cristiana Manenti e il consigliere regionale Arturo Squassina - da Giannarosa Baresi (segretario provinciale di Rifondazione Comunista), e Paolo Mori dei Verdi. «Auspichiamo la chiusura della vertenza sul contratto in tempi brevi e con nuove garanzie per i lavoratori - hanno auspicato congiuntamente durante un incontro con la stampa - rivendicando un aumento per la categoria di 70 euro netti al mese: una cifra irrisoria - secondo Giannarosa Baresi - se paragonata al milionario stipendio del presidente di Confindustria, che percepisce 60 euro al secondo». Nessuna condivisione, quindi, delle posizioni di Confindustria, la cui unica risposta alle sollecitazioni si concretizzerebbe, per Arturo Squassina, «nell’aumento del cuneo fiscale, per poter incrementare ulteriormente i profitti delle imprese. La proposta degli industriali - sempre secondo Squassina - è volta a scardinare il contratto nazionale, un atto "d’imperio" che rimanda alla situazione del 1984, quando si decise di punto in bianco di togliere la scala mobile». La perdita di potere dei salari - ha detto Cristiana Manenti - va di pari passo con la diminuzione dei profitti d’impresa e con un aumento di quelli delle rendite finanziarie», per cui «si deve tornare una lotta di classe - per Carlo Colosini - contro la compressione dei salari e dei diritti».
giovedì 17 gennaio 2008
domenica 13 gennaio 2008
Lettera ai giornali del Movimento per la scelta di Brescia
Gentile Direttore,
Successivamente alla approvazione della moratoria sulla pena di morte in sede ONU, nel nostro paese è iniziata una campagna denominata moratoria sull’aborto tendente, quasi banalmente, a equiparare due temi di grande respiro etico che sono invece temi molto diversi. Nel mondo, dove la legge non c'è o non funziona, le donne sono spesso a rischio di morire per aborti clandestini.
La legge 194 /78 “ Norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria della gravidanza”,è una legge voluta dal Parlamento italiano e confermata da un referendum popolare.
Si tenta ancora una volta di interferire pesantemente su un tema delicato quale è l’auto determinazione della donna .
Circa due anni fa, il governo di centro destra aveva avviato un’ indagine parlamentare sulla attuazione della Legge 194. Al termine dell’indagine,la commissione parlamentare nelle conclusioni, riconosceva che la Legge era attuata correttamente, che aveva notevolmente ridotto il numero di aborti , che il ruolo dei Consultori era fondamentale nel promuovere ed affrontare con le donne i temi riguardanti la sessualità , la maternità consapevole, le relazioni familiari tra coniugi e tra genitori e figli, aveva sottolineato la necessità di un aggiornamento della rete dei consultori, partendo dalla applicazione del Progetto materno infantile del 2000 (POMI).
Di fatto nulla fu poi realizzato, allora, per il miglioramento ne’ dei Consultori né della applicazione della legge nel concreto.
E’ ormai un rituale l’attacco alla legge.
A scadenze fisse i difensori della vita degli embrioni si rifanno vivi mentre boicottano, ove esercitano il potere e gestiscono strutture sanitarie, la piena e puntuale attuazione della Legge.
Molti Ospedali hanno difficoltà a rispondere a tutte le richieste : liste d’attesa oltre ogni ragionevole tempo, elevato ricorso all’obiezione di coscienza da parte di medici e paramedici , limitata disponibilità di posti in corsia o in sala operatoria, qualche boicottaggio politico-ideologico .
Le donne straniere , presenti in gran numero a Brescia, fanno richiesta di IVG aumentando le richieste negli ospedali locali e sollecitando competenze e sensibilità più adeguate alla loro specificità.
Ci sono difficoltà per molte donne a reperire, nei tempi previsti dalla legge, un ospedale ove interrompere la gravidanza, con il rischio di arrivare alla soglia dei 90 giorni oltre la quale l’interruzione non puo’ piu’ essere eseguita .
Per queste difficoltà non c’è attenzione né ascolto, come non c’è per la promozione della attività di prevenzione e di divulgazione presso il consultorio soprattutto tra giovani e giovanissime anche attraverso le strutture scolastiche :
Empatia, iniziative ad invito, accoglienza, promozione di dibattito sulla contraccezione, sulla sessualità consapevole, sul desiderio, sui sentimenti , sulla possibilità di relazioni libere e responsabili nel rispetto reciproco, questi ed altri sono temi da affrontare insieme.
Il Movimento per la scelta auspica che le forze politiche,laiche e riformiste presenti in parlamento lavorino perchè la legge 194 non venga stravolta ma migliorata e attualizzata anche con progetti finalizzati alla prevenzione per meglio rispondere alle esigenze delle donne.
Per Il Movimento per la scelta di Brescia : Flavia Piccinelli, Gisella Bottoli, Maria Cipriano, Mafalda Gritti, Gianna Baresi, Donatella Albini, Pietro Puzzi.
Successivamente alla approvazione della moratoria sulla pena di morte in sede ONU, nel nostro paese è iniziata una campagna denominata moratoria sull’aborto tendente, quasi banalmente, a equiparare due temi di grande respiro etico che sono invece temi molto diversi. Nel mondo, dove la legge non c'è o non funziona, le donne sono spesso a rischio di morire per aborti clandestini.
La legge 194 /78 “ Norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria della gravidanza”,è una legge voluta dal Parlamento italiano e confermata da un referendum popolare.
Si tenta ancora una volta di interferire pesantemente su un tema delicato quale è l’auto determinazione della donna .
Circa due anni fa, il governo di centro destra aveva avviato un’ indagine parlamentare sulla attuazione della Legge 194. Al termine dell’indagine,la commissione parlamentare nelle conclusioni, riconosceva che la Legge era attuata correttamente, che aveva notevolmente ridotto il numero di aborti , che il ruolo dei Consultori era fondamentale nel promuovere ed affrontare con le donne i temi riguardanti la sessualità , la maternità consapevole, le relazioni familiari tra coniugi e tra genitori e figli, aveva sottolineato la necessità di un aggiornamento della rete dei consultori, partendo dalla applicazione del Progetto materno infantile del 2000 (POMI).
Di fatto nulla fu poi realizzato, allora, per il miglioramento ne’ dei Consultori né della applicazione della legge nel concreto.
E’ ormai un rituale l’attacco alla legge.
A scadenze fisse i difensori della vita degli embrioni si rifanno vivi mentre boicottano, ove esercitano il potere e gestiscono strutture sanitarie, la piena e puntuale attuazione della Legge.
Molti Ospedali hanno difficoltà a rispondere a tutte le richieste : liste d’attesa oltre ogni ragionevole tempo, elevato ricorso all’obiezione di coscienza da parte di medici e paramedici , limitata disponibilità di posti in corsia o in sala operatoria, qualche boicottaggio politico-ideologico .
Le donne straniere , presenti in gran numero a Brescia, fanno richiesta di IVG aumentando le richieste negli ospedali locali e sollecitando competenze e sensibilità più adeguate alla loro specificità.
Ci sono difficoltà per molte donne a reperire, nei tempi previsti dalla legge, un ospedale ove interrompere la gravidanza, con il rischio di arrivare alla soglia dei 90 giorni oltre la quale l’interruzione non puo’ piu’ essere eseguita .
Per queste difficoltà non c’è attenzione né ascolto, come non c’è per la promozione della attività di prevenzione e di divulgazione presso il consultorio soprattutto tra giovani e giovanissime anche attraverso le strutture scolastiche :
Empatia, iniziative ad invito, accoglienza, promozione di dibattito sulla contraccezione, sulla sessualità consapevole, sul desiderio, sui sentimenti , sulla possibilità di relazioni libere e responsabili nel rispetto reciproco, questi ed altri sono temi da affrontare insieme.
Il Movimento per la scelta auspica che le forze politiche,laiche e riformiste presenti in parlamento lavorino perchè la legge 194 non venga stravolta ma migliorata e attualizzata anche con progetti finalizzati alla prevenzione per meglio rispondere alle esigenze delle donne.
Per Il Movimento per la scelta di Brescia : Flavia Piccinelli, Gisella Bottoli, Maria Cipriano, Mafalda Gritti, Gianna Baresi, Donatella Albini, Pietro Puzzi.
lunedì 7 gennaio 2008
mercoledì 2 gennaio 2008
La Sinistra, L’Arcobaleno a Brescia: Il viaggio è cominciato
La Sinistra, L’Arcobaleno a Brescia: Il viaggio è cominciato
Il 20 dicembre, con una partecipata assemblea tenuta all’Auditorium della Scuola Media Bettinzoli, è cominciato il viaggio bresciano de La Sinistra, L’Arcobaleno, e come per tutti i viaggi l’augurio è che l’approdo sia più ricco della partenza.
Siamo partiti dunque e questo blog vuole essere un pezzo di questo viaggio.
Un luogo nel quale ci auguriamo di incontrare tanti altri viaggiatori che come noi credono nell’importanza di costruire un nuovo soggetto politico a sinistra.
Che come noi ritengono che vada riformato, modificato, stravolto il modo in cui oggi la politica si propone.
Siamo partiti dunque, ma la strada è ancora da inventare, da inventarci, e perché no, da vivere anche con un pizzico di fantasia nella consapevolezza che solo dall’incontro di differenti pezzi di identità potremo trarre linfa sufficiente per far crescere e dare radici profonde a questo nostro progetto.
Così nasce l’idea di questo blog, come spazio a disposizione di tutti, come strumento di incontro e di confronto a cominciare da quella che dovrà essere una nostra priorità per i prossimi mesi le elezioni amministrative di Brescia che saranno per noi un importante banco di prova.
Per questo, nelle prossime settimane, arricchiremo il blog con interventi, proposte e contributi riguardanti, in particolare, le prospettive per Brescia.
Per questo invitiamo tutti a collaborare alla costruzione di un progetto per Brescia inviandoci le vostre proposte, i vostri contributi o anche semplici segnalazioni.
Un grazie a tutti.
La redazione
Il 20 dicembre, con una partecipata assemblea tenuta all’Auditorium della Scuola Media Bettinzoli, è cominciato il viaggio bresciano de La Sinistra, L’Arcobaleno, e come per tutti i viaggi l’augurio è che l’approdo sia più ricco della partenza.
Siamo partiti dunque e questo blog vuole essere un pezzo di questo viaggio.
Un luogo nel quale ci auguriamo di incontrare tanti altri viaggiatori che come noi credono nell’importanza di costruire un nuovo soggetto politico a sinistra.
Che come noi ritengono che vada riformato, modificato, stravolto il modo in cui oggi la politica si propone.
Siamo partiti dunque, ma la strada è ancora da inventare, da inventarci, e perché no, da vivere anche con un pizzico di fantasia nella consapevolezza che solo dall’incontro di differenti pezzi di identità potremo trarre linfa sufficiente per far crescere e dare radici profonde a questo nostro progetto.
Così nasce l’idea di questo blog, come spazio a disposizione di tutti, come strumento di incontro e di confronto a cominciare da quella che dovrà essere una nostra priorità per i prossimi mesi le elezioni amministrative di Brescia che saranno per noi un importante banco di prova.
Per questo, nelle prossime settimane, arricchiremo il blog con interventi, proposte e contributi riguardanti, in particolare, le prospettive per Brescia.
Per questo invitiamo tutti a collaborare alla costruzione di un progetto per Brescia inviandoci le vostre proposte, i vostri contributi o anche semplici segnalazioni.
Un grazie a tutti.
La redazione
martedì 1 gennaio 2008
Intervista all’on. Zipponi pubblicata dal Giornale di Brescia Domenica 31 dicembre
di Paolo Venturini
Anche a sinistra qualcosa si muove. «E potrebbe essere una sorpresa» in grado di sparigliare i giochi per la Loggia. Lo dice a chiare lettere l’on. Maurizio Zipponi, deputato ed esponente di spicco di Rifondazione Comunista. «Da almeno sei mesi - dice Zipponi - il laboratorio politico della sinistra composto da Prc, Pdci, Sinistra democratica e Verdi sta discutendo ed elaborando a Brescia un percorso autonomo in vista delle elezioni comunali. Percorso che si concretizzerà entro fine gennaio con la scelta del candidato». O della candidata. Perché Zipponi non lo dice espressamente, ma si capisce che potrebbe trattarsi di una donna. «Sarà un esponente fuori dall’agone politico in grado di rompere gli schemi e intercettare quella società civile che non trova attualmente rappresentanza nei partiti. Non vogliamo - spiega Zipponi - un candidato di bandiera, ma cerchiamo un candidato per vincere».Rispetto alle alleanze, Zipponi è chiaro. «Noi rispettiamo la nascita del Pd che consideriamo un nostro alleato naturale, tuttavia non vogliamo esserne subalterni». Il deputato bresciano chiama in causa il candidato del Pd a Palazzo Loggia: «Tocca ad Emilio Del Bono muovere i primi passi per avviare un dialogo. Dobbiamo capire se a Brescia l’Unione esiste e in tal caso chiediamo di concordare il programma. Con il nostro candidato parteciperemo alle eventuali primarie e in quel caso sosterremo con la massima lealtà e impegno il vincitore delle consultazioni tra il popolo della sinistra».Il programma unitario che dovrebbe scaturite secondo Zipponi dall’Unione deve partire dalla «consapevolezza di quanto di positivo ha realizzato la Giunta Corsini. Brescia è una città piena di cantieri perché è una città che opera per il futuro. Tuttavia, con l’altrettanta capacità e solerzia con la quale si è messo mano al portafoglio per realizzare opere che i bresciani apprezzeranno nei prossimi anni, va chiesto alla nuova Amministrazione una particolare attenzione ai quartieri popolari con proposte concrete sul terreno sociale e ambientale». La persona, con i suoi bisogni e i suoi problemi va, secondo il deputato di Prc, messa in primo piano. «Mi riferisco ai tanti lavoratori dipendenti che hanno crescenti difficoltà con mutui, affitti, trasporti e bollette energetiche. Per quanto di sua competenza, il Comune deve fare delle scelte che diano una mano ai lavoratori. Società importanti come a2a devono esprimere poi il legame con il territorio attuando investimenti pubblici sul risparmio energetico».Zipponi delinea anche un discrimine nella scelta delle alleanze che, a suo giudizio, divide come un solco il Centrosinistra dal Centrodestra: «Vogliamo allearci con chi ha un profondo senso dello Stato e della collettività e condivide i principi di sussidiarietà e solidarietà», invitando la sinistra a dialogare con le eventuali Civiche. Dal suo punto di vista, Zipponi è preoccupato che attualmente i due candidati più accreditati siamo espressione del mondo cattolico? «Brescia nella sua storia politico-amministrativa ha espresso personalità di spicco come Trebeschi, Martinazzoli e Corsini, ovvero il meglio della laicità dell’istituzione pur essendo di formazione cattolico-democratica».Zipponi non dimentica il suo passato alla guida della Fiom e non rinuncia ad una stoccatina alla sua ex controparte: «Brescia - dice - è piena di bravi imprenditori che contano poco a livello nazionale, rappresentati a livello locale da un’associazione che si arrocca per difendere opere inutili come la Brebemi che rischia di indebitare i soggetti coinvolti per i prossimi 10-15 anni quando, invece, sarebbe utile investire dei soldi per potenziare la stazione Fs di Brescia e ragionare su un potenziamento dei servizi per i pendolari».Ultima frecciata riservata al candidato del Centrodestra: «Paroli - dice Zipponi - si è presentato dicendo che aumenterà il numero degli assessori. Non un buon esordio in tempi di riduzione dei costi della politica. Ma forse è un segno di debolezza della sua coalizione».
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